
Consigli utili su come fotografare gli interni con la tecnica dell'HDR
Inizialmente tremavo solo a sentirlo nominare, ma oggi l'HDR non mi fa più tanta paura, certo, ci sono dei casi molto complicati, soprattutto quando si è costretti a scattare in un orario stabilito, senza poter aspettare la luce ideale, ma se lo conosci sai come gestirlo.
L'HDR, ovvero High Dynamic Range, viene utilizzato in fotografia, in tutti quei casi dove c'è tanta differenza tra le luci e le ombre.
Prendendo come esempio la foto della camera fronte mare qui sopra, sicuramente l'esposizione corretta dell'interno della stanza è ben diversa da quella esterna, dove c'è sole pieno. Quindi se dovessi fare una sola fotografia dovrei decidere quale delle due esposizioni seguire: voglio che sia ben illuminata la camera, o che si veda il blu del mare? Il risultato sarà certamente scadente, nel primo caso avremo la finestra e tutto il suo paesaggio bruciati, una macchia bianca di luce al posto del mare e della spiaggia; nel secondo una stanza tetra e opprimente.
E' qui che ci viene in aiuto la modalità AEB (bracketing automatico dell'esposizione) presente nelle fotocamere, permette di scattare più fotografie variando automaticamente l'esposizione: una la scatta sovraesposta per recuperare la stanza buia, una sottoesposta per vedere il mare all'esterno e una neutra.
Le immagini vengono poi unite con un programma apposito o di fotoritocco e si crea la foto finale composta dalle varie esposizioni, potendo così vedere sia l'interno della camera ben illuminato, che l'esterno, con il mare.
Come fotografare persone all'interno di una stanza con vista esterna
Ci sarebbe un'altra soluzione oltre all'utilizzo del bracketing, ma più impegnativa, anche dal punto di vista degli spazi e dell'attrezzatura.
Per ottenere una corretta esposizione, dove il contrasto tra luci e ombre è forte, si deve ricreare la stessa luce che c'è all'esterno, con un flash da studio e un grande bank.
Questa tecnica è perfetta quando dobbiamo fotografare delle persone all'interno della stanza e vogliamo anche far vedere il paesaggio esterno, come nell'esempio qui sotto.
La composizione delle tre fotografie in bracketing non potrebbe risultare accettabile, in quanto i soggetti è molto difficile che non si muovano di un millimetro durante gli scatti e questo li renderebbe mossi. In questo caso si posizionerà il flash da studio con un bank molto ampio, rivolto verso una parete non inquadrata, così da ammorbidire la luce.
Il risultato è una foto ben illuminata, i soggetti sono nitidi e il paesaggio esterno è naturale.
In una giornata nuvolosa, dove fuori non c'è la forte luce del sole, c'è poca differenza tra l'illuminazione interna e quella esterna, sarà quindi più facile realizzare una fotografia ben bilanciata, anche senza l'utilizzo del flash o del AEB, ma non è sempre gradita né utile un'immagine dal sapore malinconico.

Prepariamo la fotocamera
Siamo pronti a preparare la nostra fotocamera per realizzare una fotografia in HDR.
Io parto sempre valutando la foto neutra, deve essere esposta correttamente, perché se troppo scura tenderà a impastare e sgranare l'immagine finale e se troppo chiara a bruciarla. Quindi al bisogno aumenterò o diminuirò anche la compensazione dell'esposizione, o in alternativa imposterò un numero maggiore di scatti per bracketing.
Io nella maggior parte dei casi scatto tre foto, ma quando non ci sono abbastanza bianchi nella foto sovraesposta o neri nella sottoesposta, posso aumentare il numero di scatti (cinque o più) per recuperare l'intera gamma dinamica.
Altra cosa molto importante è dove metto a fuoco, oltre alla lettura della luce, bisogna tener conto anche dell'iperfocale, per avere tutta la scena nitida. Se metto a fuoco la parete bianca la foto neutra risulterà molto scura, perché la macchina crederà che la stanza sia tanto luminosa, qualsiasi misurazione della luce io metta e questo pregiudicherà le altre due foto del bracketing. Perciò cerco di mettere a fuoco un punto di media luminosità, solitamente attorno la testiera del letto e se occorre lavoro sulla compensazione dell'esposizione.
Questi sono i settaggi che utilizzo con obbiettivo Canon 17-40 mm:
Imposto la macchina in priorità di diaframma (AV per Canon, A per Nikon)
Qualità dell'immagine RAW
Diaframma f. 8 o f.9
Autoscatto a due secondi (si può usare anche un telecomando)
ISO 100 o 200 o 400 a seconda della luminosità presente
Scatto continuo, così cliccherò una sola volta il tasto di scatto e il punto di messa a fuoco resterà lo stesso
Misurazione dell'esposizione valutativa (matrix per Nikon)
AWB/W bilanciamento automatico del bianco anche con luce a tungsteno
EV a ± 2 in inverno; EV ± 3 in estate, per la maggior differenza di luce tra l'interno e l'esterno
Impostare il corretto intervallo del valore dell'esposizione (EV) è molto importante per la buona riuscita dell'immagine, per questo se si hanno dubbi è consigliabile scattare cinque fotografie, per coprire l'intera gamma dinamica e non avere luci sbiadite e ombre rumorose. Nelle due foto che seguono vedete un esempio di HDR con le stesse impostazioni, varia solo il numero di scatti, non ho post prodotto il risultato per capire meglio la differenza.
Se disgraziatamente arriviamo a casa e ci accorgiamo che le foto sottoesposte sono comunque tutte troppo chiare e non rendono nella composizione finale dell'HDR, possiamo sempre post produrle con un programma di fotoritocco come Lightroom e selezionando solo l'interno della finestra, quindi il paesaggio esterno, togliere luci, esposizione, aggiungere neri e rimozione foschia, a seconda della scena da recuperare. Questa operazione in caso di necessità aiuta molto. Cosa invece ben diversa se la fotografia sovraesposta risultasse troppo chiara, le parti bruciate non sono recuperabili, se si provasse a diminuire luci e luminosità prenderebbe un colore grigiastro davvero poco gradevole.


Software per HDR
Come software per la post produzione delle immagini HDR io utilizzo principalmente due programmi: Photomatix o HDR Efex Pro di Nik Collection.
Inizialmente c'è da lavorare un po' per prepararsi dei preset favoriti, poiché quelli esistenti difficilmente danno risultati realistici, o se ne possono anche trovare degli altri online da implementare, ma il mio consiglio è di crearseli così si ha la possibilità di capire bene come funzionano i programmi e gestire il flusso di lavoro in autonomia in base ai propri gusti.